I tatuaggi sono realizzati immettendo piccole particelle di inchiostro nel derma, il secondo strato della pelle. Queste particelle si distribuiscono sia all’interno che all’esterno delle cellule, per poi concentrarsi nei fibroblasti, le cellule che producono tessuto cicatriziale nel derma.
La tecnica di rimozione dei tatuaggi si basa sul principio della fototermolisi selettiva. Questa tecnica utilizza l’energia del laser per distruggere in modo selettivo l’inchiostro del tatuaggio. Il laser rompe le capsule fibrose che avvolgono le particelle di inchiostro, frammentandole.
Il laser più comunemente utilizzato per questo processo è il laser Q-Switched 1064 nm. Questo laser è efficace nella rimozione dei pigmenti scuri, ma può avere difficoltà nel trattare colori come il verde o il giallo; di conseguenza, è spesso consigliabile effettuare un trattamento di prova in un’area meno visibile per valutare la possibilità di successo del trattamento.
I tatuaggi realizzati da professionisti, che tendono ad avere una maggiore densità di pigmento, possono richiedere fino a 12-16 sedute, talvolta fino a 20, per essere completamente rimossi. D’altro canto, i tatuaggi meno professionali richiedono generalmente da 4 a 8 trattamenti.